Non esiste una ricetta della carbonara codificata: c’è chi la preferisce con la pasta lunga e chi con la pasta corta, solo con i tuorli o con aggiunta di un uovo intero, più o meno asciutta… lo chef Luciano Monosilio ci spiega come preparare la carbonara alla romana cremosa! Una versione alla portata di tutti che vi permetterà di ottenere un risultato perfetto sia come gusto che come fluidità del condimento. Gli ingredienti sono quelli classici: guanciale stagionato, tuorli, Pecorino (con aggiunta di Grana Padano per bilanciare la sapidità) e pepe macinato al momento. Il tocco in più invece lo scoprirete solo leggendo e cucinando!
Provate anche queste appetitose varianti:
Carbonara al forno
Carbonara di mare
Finta carbonara
Carbonara di verdure,
Per realizzare la carbonara alla romana cremosa per prima cosa tagliate il guanciale: eliminate la cotenna e la parte pepata (1) (eliminando la parte pepate eviterete che il guanciale bruci in cottura), poi riducetelo a cubetti di mezzo cm (2). Rosolate il guanciale in una padella scaldata appena, senza aggiungere altri grassi (3). Il guanciale dovrà dorarsi a fuoco lento all’inizio, poi man a mano che inizierà a dorare possiamo alzare il fuoco. Nel frattempo portate a bollore una pentola con l’acqua per cuocere la pasta.
Quando il guanciale sarà diventato di colore rosa-dorato (4), spegnete il fuoco e scolate il grasso di cottura in una ciotola (5). Tenete momentaneamente da parte sia il guanciale che il suo grasso (6).
Quando l’acqua sarà arrivata a bollore, salate moderatamente e mettete a cuocere gli spaghettoni al dente (7). Intanto grattugiate il Grana Padano DOP e il Pecorino romano (8) e versateli in una boule di acciaio. Unite i tuorli separati bene dagli albumi (9).
Aggiungete il pepe macinato al momento (10) e iniziate a mescolare con una frusta (11), quindi versate un mestolo dell’acqua di cottura della pasta (12).
Aggiungete anche un mestolo del grasso del guanciale (13), appoggiate la boule sulla pentola della pasta avendo cura di inserire uno spessore tra la pentola con la pasta e la boule, noi abbiamo usato un mestolo: in questo modo la pentola sotto respirerà e l’acqua non fuoriuscirà (14). Continuate a mescolare fino a quando la crema di tuorli raggiungerà i 65°; per controllare se è pronta potete immergere la spatola e verificare che la crema non coli (15).
Scolate la pasta al dente e trasferitela nella boule, che avrete tolto dal fuoco (16). Mescolate in continuazione con le pinze mantecando la pasta con acqua di cottura al bisogno. Infine unite quasi tutto il guanciale (17), unite poca altra acqua di cottura, mescolate ancora, terminando la cottura sul bagnomaria. Impiattate, poi completate i piatti con altro guanciale, una manciata di Pecorino romano grattugiato e una spolverata di pepe: la vostra carbonara alla romana cremosa è pronta per essere servita (18)!
Conservazione
Si consiglia di consumare subito la carbonara alla romana cremosa .
Se desiderate potete rosolare il guanciale in anticipo, avendo cura di conservare il grasso a temperatura ambiente per evitare che si rapprenda.
Consiglio
La stagionatura ideale del guanciale è di 3-4 mesi: più è stagionato, più diventa aromatico in cottura (e meno salato).
Per ottenere una cremosità perfetta ci vogliono circa 20 grammi di tuorlo ogni 60-70 grammi di pasta.
Tra i dolci al cucchiaio più amati e apprezzati in tutto il mondo c’è sicuramente il tiramisù. Le sue origini sono incerte e le varianti davvero tante, ma oggi vogliamo mostrarvi la ricetta base per prepararlo. Il nostro tiramisù della tradizione ha tutti gli ingredienti più classici, a cui non si può rinunciare per realizzare questo dolce: uova, mascarpone, savoiardi e caffè. Una ricetta semplice nella preparazione e nel gusto, che conquista sempre tutti. Il segreto? Ottenere una crema al mascarpone densa e dolce al punto giusto. I savoiardi inzuppati nel caffè diventeranno una base morbida che contrasta benissimo il gusto della crema. Un dolce classico sempre attuale, perfetto da servire in teglia o in versione monoporzione, preparato per noi da Frau Knam appassionata pasticcera che sa unire ricette tradizionali a tecniche di alta cucina!,
Per preparare il tiramisù della tradizione come prima cosa realizzate la pâte à bombe. In un pentolino versate 80 g di zucchero con i 30 g d’acqua (1). Scaldate lo sciroppo a fiamma bassa (2) e utilizzando un termometro da cucina tenete sotto controllo la temperatura, che dovrà arrivare a 118°.
Quando avrete raggiunto la temperatura indicata, iniziate a montare i tuorli con uno sbattitore elettrico (4) e versate a filo sui tuorli lo sciroppo, mantenendo le fruste in azione (5). Continuate a montare fino a quando il composto sarà cremoso (6).
Aggiungete ora il mascarpone ai tuorli con le fruste (7) (8) o con una spatola. Tenete il composto da parte e versate gli albumi in un’altra ciotola. Iniziate a montarli, assicurandovi che le fruste siano ben pulite (9).
Non appena gli albumi saranno bianchi e spumosi, aggiungete i 100 g di zucchero rimasti (10) e continuate a montare fino ad ottenere una consistenza ferma e soda (11). Unite al composto di tuorli e mascarpone un terzo degli albumi montati a neve e mescolate con la spatola energicamente (12).
Terminate di aggiungere gli albumi restanti (13) e mescolate delicatamente dall’alto verso il basso fino ad ottenere una crema omogenea (14). A questo punto inzuppate i savoiardi, uno alla volta, nel caffè a temperatura ambiente (15).
Man mano disponeteli all’interno di una pirofila grande 25×19 cm, in maniera ordinata, così da coprire l’intera superficie (16). Versate ora metà della crema (17) e livellatela (18) per ricoprire completamente i savoiardi.
Disponete ancora uno strato di savoiardi inzuppati nel caffè, come fatto in precedenza (19). Aggiungete la crema rimasta (20) e livellate la superficie (21). Riponete in frigorifero per almeno un’ora.
Al momento di servirlo, cospargete il tiramisù con il cacao amaro (22), ricoprendolo interamente (23). Il tiramisù della tradizione è pronto per essere tagliato e gustato (24).
Conservazione
Potete conservare il tiramisù della tradizione per un paio di giorni al massimo, ben coperto in frigorifero.
Si può congelare per circa 2 settimane.
Consiglio
Per un gusto ancora più autentico potete aggiungere al caffè 50 g di marsala.
Il risotto alla milanese è una ricetta della tradizione lombarda: il tipico risotto giallo, spesso servito con gli ossibuchi. Insieme allo chef Alessandro Negrini vi mostreremo come si prepara il vero risotto alla milanese con zafferano. Si parte proprio dalle basi storiche di questa ricetta, per un recupero integro della tradizione. Il brodo, infatti, è realizzato con gli ossi, le verdure e gli aromi come si faceva anticamente. E’ importante ottenere un brodo molto saporito, durante la cottura il riso ne assorbirà tutti i sapori. Un altro elemento classico è l’uso del midollo, estratto a caldo dall’ossobuco e inserito nella fase di mantecatura del risotto perché si sciolga dolcemente, fuori dal fuoco. Certo la nota di sapore e colore preponderante resta sempre quella dei pistilli di zafferano, che oltre al loro gusto doneranno al piatto il colore caratteristico. Scopriamo tutti i passaggi per preparare il risotto alla milanese con zafferano nella maniera più classica e tradizionale.,
Per preparare il risotto alla milanese allo zafferano, iniziate dal brodo: prima di tutto bisogna sbianchire la carne (i pezzi sono biancostato, ginocchio di vitello e ossi di carré). Immergeteli in acqua bollente (1) e da quando riprenderà a bollire (2) calcolate circa 1 minuto, poi scolate i pezzi (3).
Lavate bene le parti sotto acqua corrente (4). Sciacquate anche gli ossibuchi (5) e lasciateli in ammollo per 20 minuti, sotto un continuo getto di acqua corrente. Fate lo stesso anche per il grasso di rognone per purificarlo (6).
Lavate e tagliate a pezzi grossolani le verdure: cipolla (7), carota (8) e sedano (9).
Fate lo stesso per la patata (10) e il grasso di rognone (11). Versate quest’ultimo in una casseruola capiente già calda e mescolate (12).
Quando inizierà a sciogliersi versate le verdure tagliate in precedenza (13). Mescolate e fate rosolare 5 minuti a fuoco dolce. Unite gli ossi, fate rosolare mescolando di tanto in tanto a fuoco vivace ancora 5 minuti. Sfumate con il vino bianco (15) e fate evaporare.
Aggiungete le spezie: una stecca di cannella (16), 1 grammo di pepe in grani (17), la noce moscata in polvere (18), le foglie di alloro e salvia e un pizzico di sale.
Versate poi 2 lt di acqua (19) e cuocete almeno 4 ore (20). In questo tempo il brodo dovrà sobbollire e non dovrà essere schiumato. Poi alla fine aspettate qualche minuto e prelevate il grasso salito a galla con una schiumarola (21).
Non buttatelo ma trasferitelo in una ciotolina (22), servirà successivamente. Ora filtrate il brodo all’interno di un tegame (23) e tenetelo al caldo. Spezzettate i pistilli di zafferano in una ciotolina e aggiungete un mestolo di brodo filtrato per reidratarli (24).
Lasciateli così per circa 20 min (25). Tritate finemente anche la cipolla per il risotto (26). La grandezza dovrà essere come il chicco di riso. In una casseruola con doppio fondo versate i 70 grammi del grasso prelevato dal brodo (27) e lasciate ridurre leggermente per far evaporare l’acqua in eccesso.
Versate nella casseruola anche la cipolla (29) e fate appassire bene, mescolando spesso (30); ci vorranno circa 5 min. Poi salate a piacere. Mettete a lessare per 10 minuti circa l’ossobuco nel brodo filtrato bollente (30).
Intanto potete aggiungere il riso alla cipolla ben stufata (31). Mescolate velocemente e lasciate rosolare circa 2 min. Sfumate con il vino bianco (32) e mescolate facendo attenzione a non spezzare il riso. Bagnate il riso con un terzo del brodo caldo (33), poi portate a cottura rabboccando man a mano.
Ci vorranno circa 10 minuti di cottura, ovviamente dipende dalla tipologia e marca di riso che si utilizza: il riso che stiamo utilizzando noi, il Sant’Andrea, cuoce circa 11 min. Unite lo zafferano (34) disciolto e mescolate (35). Se dovesse essere troppo ristretto aggiungete ancora un goccio di brodo (36).
Scolate l’ossobuco dal brodo (37) e prelevate il midollo a caldo con un coltellino (38) (39).
Togliete il risotto dal fuoco, unite il midollo estratto (40) e mescolate per farlo sciogliere. Aggiungete il Grana Padano DOP grattugiato (41) e mescolate ancora (42).
Per ultimo unite 100 g di burro ben freddo a pezzetti (43) e fate sciogliere mantecando all’onda (44). Servite il vostro risotto alla milanese con zafferano subito (45).
Conservazione
Consigliamo di consumare il risotto appena preparato.
Consiglio
Il riso Sant’Andrea è una varietà rustica del vercellese, dal chicco molto affusolato. Lo abbiamo scelto per la sua caratteristica molto amidosa, e perché è il riso che più si avvicina alla qualità nostrale di fine ‘800. In alternativa è possibile usare un riso carnaroli, ma bisognerà regolarsi sui tempi di cottura.
Prima di mettere in infusione lo zafferano spezzettatelo con le mani. In questo modo rilascerà ancora di più il suo gusto.
In totale vi serviranno 1,2 litri di brodo caldo per cuocere il risotto.
E’ importante tritare molto finemente la cipolla per il risotto, in questo modo cuocendosi si scioglierà!
La pizza napoletana è uno dei vanti della cucina italiana in tutto il mondo. In tanti cercano di replicarla, ma spesso senza grande successo. Per non incorrere in nessun errore abbiamo invitato il maestro pizzaiolo Davide Civitiello nella nostra cucina. Grazie alla sua ricetta e a tutti i suoi consigli riuscirete a realizzare un’ottima pizza napoletana anche a casa. L’impasto è semplice da preparare: si inizia dall’acqua, come fanno i pizzaioli napoletani, e si utilizza la madia, proprio come vuole la tradizione. Uno degli ostacoli più grandi è sicuramente la stesura della pizza. L’impasto va trattato sempre con molta delicatezza e non bisogna mai stressarlo, altrimenti tenderà a restringersi… ma non preoccupatevi se non riuscite al primo colpo, con un po’ di pratica riuscirete a raggiungere la giusta manualità e a replicare tutti i passaggi spiegati dal maestro, per ottenere una pizza sottile con un cornicione alto e alveolato. Altro ostacolo da superare è sicuramente la cottura: la pizza napoletana solitamente cuoce per pochissimo tempo a temperature molto alte, non raggiungibili con un comune forno di casa. Per ovviare a questo problema abbiamo aggiunto all’impasto zucchero e olio, che solitamente non sono presenti nella ricetta originale; in questo modo l’impasto risulterà più colorato e più morbido. Altra cosa a cui consigliamo di non rinunciare è l’utilizzo della pietra refrattaria che permetterà una crescita maggiore e una cottura più uniforme. Anche gli ingredienti scelti per il condimento sono molto importanti, oggi vi mostriamo come preparare una pizza margherita perfetta, poi potrete divertirvi a personalizzarla con gli ingredienti che più amate!Ecco altri impasti pizza da non perdere:
Pizza con lievito madre
Pizza senza impasto
Pizza in teglia
Pizza con farina integrale,
Per preparare la pizza napoletana come prima cosa munitevi di una madia. Versate l’acqua all’interno, aggiungete il sale (2) e lo zucchero (3).
Mescolate per scioglierli completamente (4), poi versate più della metà della farina (5). Sistemate il lievito in una mano (6) e infarinate l’altra.
Sbriciolate il lievito sul monticello di farina frizionandolo tra i palmi delle mani (7). Iniziate a mescolare con una mano (8) in modo che la farina assorba gradualmente tutta l’acqua (9).
Aggiungete ancora una parte di farina (10) e impastate sempre con una mano (11). Proseguite in questo modo sino a terminare la farina, o comunque in base alla consistenza del composto (12).
Versate tutto l’olio (13) e continuate ad impastare sempre con una mano (14) fino al completo assorbimento (15).
Trasferite l’impasto sul piano di lavoro e impastate con due mani per circa 20-25 minuti (16). All’occorrenza si può aggiungere solo uno spolvero di farina sul banco. L’impasto dovrà risultare liscio e non appiccicoso. Formate una palla (17) e copritela con la madia (18). Lasciate riposare per 15 minuti.
Trascorso il tempo di riposo l’impasto si sarà rilassato, quindi impastatelo ancora leggermente (19). Pirlatelo e sistematelo nella madia. Coprite con l’apposito coperchio (21) e lasciate riposare per 40 minuti.
Trascorso questo tempo riprendete l’impasto (22) e procedete allo staglio. Per realizzare lo staglio professionale dividete l’impasto in due parti (23) e prendetene una, poi formate un filone e iniziate ad arrotondare la parte iniziale con la mano sinistra (24).
Ora stringete il filone tra pollice e indice in modo da formare una pallina e spezzarla allo stesso tempo (25), poi arrotondatela sul piano di lavoro con l’altra mano (26). Il metodo più facile per stagliare l’impasto a casa invece è dividere l’impasto in pezzi di peso uguale: con dei panetti da circa 250-260 g l’uno otterrete delle pizze del diametro di 28-32 cm (27).
Roteate ogni porzione di impasto su un piano per sigillare bene la base e ottenere una forma sferica (28). Trasferite le palline nella madia distanziandole bene (29). Coprite con l’apposito coperchio (30) e lasciateli lievitare ad una temperatura di 18°-24° per 8-12 ore.
Versate i pelati in una ciotola e schiacciateli a mano (31). Condite con il sale, un filo d’olio (32) e il basilico spezzettato a mano (33).
Passate ora alla mozzarella fiordilatte. Tagliatela a metà (34) e poi a fette (35). In ultimo ricavate dei bastoncini non troppo spessi, ma nemmeno troppo sottili (36).
Quando i panielli saranno quasi arrivati a lievitazione (37) iniziate ad occuparvi del forno. Sistemate all’interno una pietra refrattaria e scaldatelo alla massima potenza 30-40 minuti prima o anche 1 ora se il vostro forno non è molto potente. Passate rapidamente il primo paniello nella farina, da entrambi i lati (38). Per stendere il paniello dovete congiungere le mani sovrapponendo gli indici e i pollici in modo da creare una sorta di triangolo. Fate una leggera pressione partendo dal centro e andando verso i bordi, spingendo l’impasto dall’alto in basso così dar mandare l’aria verso il bordo e creare il cornicione (39). Premete l’impasto in questo modo per 3 volte.
Ora sollevate il paniello delicatamente (40) e capovolgetelo. Ripetete la stessa operazione, premendo sempre con le mani per 3 volte dal centro verso il bordo (41), poi capovolgetelo ancora e ripetete la stessa operazione (42).
Cercate di non manipolare troppo l’impasto e di non allargarlo bruscamente tirando uno dei lembi, altrimenti potrebbe restringersi. Ora pizzicate i bordi opposti con indice e medio, come se fossero delle forbici, e spostate delicatamente l’impasto sul banco senza tirarlo (43). Infine mettete una mano al centro per tenere fermo l’impasto mentre tirate delicatamente uno dei bordi pinzandolo con indice e medio, sempre come se fossero delle forbici. Tirate delicatamente per allargarlo, poi ribaltatelo sull’altra mano e sbattetelo nuovamente sul piano, ruotandolo leggermente (44). Non dovrete stendere completamente la pasta, basterà stenderla per metà: in questo modo non rischierete di romperla una volta messo il condimento. Cospargete bene con i pomodori pelati distribuendoli con un movimento a spirale. Lasciate libero il bordo, ma assicuratevi di coprire bene la parte centrale (45).
Aggiungete poi la mozzarella fiordilatte, senza esagerare con le quantità (46), e il Parmigiano grattugiato (47). Completate con del basilico fresco spezzettato con le mani e un filo d’olio (48).
Sollevate la pizza e trasferitela dal banco verso la pala (49), poi allargatela delicatamente con le mani. Trasferite in forno alla massima temperatura posizionandola direttamente sulla pietra refrattaria precedentemente riscaldata: cuocete per 5-7 minuti. Sfornate (50) e servite subito la vostra pizza napoletana (51)!
Conservazione
Consigliamo di consumare la pizza napoletana cotta al momento.
Consiglio
Quando si utilizza la madia per la prima volta bisogna sigillare tutte le giunture, in modo che l’acqua non fuoriesca. Basterà creare una pastella di acqua e farina e con il dito spargerla su tutti i punti di intersezione del legno, angoli e rientranze. Lasciatela poi asciugare per almeno 20 minuti prima di realizzare l’impasto.
Se preferite potete realizzare questa ricetta anche in planetaria. Se non avete la madia potete usare una ciotola capiente, possibilmente di legno.
Versare la farina lentamente serve a rendersi conto di quanta ne serve, poiché ogni farina assorbe i liquidi in maniera diversa. In questo modo raggiungerete gradualmente il “punto di pasta”, ovvero potrete scegliere l’elasticità, la morbidezza e l’idratazione dell’impasto.
Se non volete schiacciare i pomodori a mano potete utilizzare un passaverdure a maglia larga.
Per realizzare l’impasto della pizza napoletana si utilizza farina 0 o farina 00, proprio perché queste farine hanno una possibilità di trattenere e assorbire tanta acqua e soprattutto mantenere la lievitazione. Con farine meno macinate non otterreste lo stesso risultato.
Se volete raddoppiare i tempi di lievitazione basterà far lievitare i panielli in frigorifero per il doppio del tempo.
Anche la scelta del tipo di mozzarella da usare è importante. Per una pizza margherita preferite una mozzarella fiordilatte tagliata a listarelle, se invece volete preparare un calzone realizzate dei cubetti più piccoli. Per gusti più particolari potrete usare anche la provola affumicata o la mozzarella di bufala.
Tiramisù, il re dei dolci italiani. Il più inimitabile e imitato, il più classico e il più ricettato nelle versioni più originali e disparate, ma sempre irrinunciabile e goloso. In questa ricetta vi guidiamo all’assaggio di un tiramisù speciale, quello di Ernst Knam: il tiramisù al cioccolato, una vera esplosione di gusto. La crema al mascarpone e panna è arricchita da cioccolato fondente al 70% ridotto in pezzetti finissimi e dal caramello salato, speciale nota croccante e sapida. I savoiardi sono fatti in casa e realizzarli ad arte (come in pasticceria!), sarà semplicissimo seguendo le indicazioni del maestro. Scoprite la bontà unica e straordinaria di questo dessert intramontabile e squisitamente italiano!
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Per il tiramisù al cioccolato iniziate dall’impasto dei savoiardi. Separate gli albumi dai tuorli (1) e montate con una frusta elettrica questi ultimi con 75 g di zucchero semolato e i semi di 2 bacche di vaniglia (2). Dovrete ottenere un composto spumoso e chiaro (3).
Passate a montare gli albumi (non devono avere tracce di tuorlo) con le fruste elettriche pulite. Solo quando avrete iniziato a montarli e saranno già spumosi, unite 90 g di zucchero semolato mantenendo le fruste in azione (5): dovrete ottenere una montata a neve (6).
Potete versare i tuorli sugli albumi (7) e miscelare delicatamente con una marisa dal basso verso l’alto per non smontare il composto (8). Setacciate la fecola e la farina (9).
Unite le polveri al composto di uova e mescolate molto delicatamente sempre con una marisa, dal basso verso l’alto (11). Ponete l’impasto ottenuto in un sac-à-poche con bocchetta liscia da 10 mm (12). Procedete a comporre i savoiardi su strisce di carta forno spesse circa 10 cm: dovrete formare dei bastoncini di circa 8 cm di lunghezza (12).
Prendete una placca e versate sul fondo uno strato abbondante di zucchero semolato. Facendo molta attenzione sollevate ciascuna striscia di carta forno e capovolgetela per immergere i savoiardi delicatamente nello zucchero (13): in questo modo la superficie di ciascuno sarà perfettamente zuccherata. Poi capovolgete nuovamente le strisce, adagiatele su una leccarda e passate alla cottura: in forno statico preriscaldato a 190° per circa 10-12 minuti. I savoiardi dovranno essere dorati.
Per la crema
Per la bagna: preparate 100 g di caffè della moka e lasciatelo raffreddare, quindi versatelo in una ciotola e aggiungete il liquore al caffè (16). Preparate la crema: versate gli albumi in una ciotola e iniziate a montarli con le fruste pulite; quando saranno belli spumosi aggiungete 60 g di zucchero e montateli a neve (17). In una ciotola unite il mascarpone, 60 g di zucchero e i semi di 2 baccelli di vaniglia (18).
Aggiungete anche i tuorli (19) e lavorate il tutto con le fruste elettriche per ottenere un composto uniforme e ben montato. Ora semi-montate la panna fresca liquida in una ciotola a parte (20) e unitela alla crema di tuorli (21). Mescolate con le fruste per incorporarla.
A questo punto aggiungete il cioccolato fondente al 70% tritato finemente e il caramello salato a pezzettini finissimi (facoltativo) (22). Infine incorporate gli albumi a neve mescolando delicatamente con una marisa dal basso verso l’alto. Ponete la crema ottenuta in un sac-à-poche. Potete intanto preparare lo stampo da 10 cm di diametro, se possibile foderato con acetato (24).
Comporre il tiramisù
Dividete 6 savoiardi a metà (25), rifilateli leggermente per il lungo per pareggiarli e spennellate la parte rifilata con la bagna al caffé (26). Ponete i savoiardi nello stampino in modo da foderare tutto il perimetro con la parte arrotondata rivolta verso l’alto e quella rifilata rivolta verso l’esterno (27).
Affiancate 3 savoiardi e coppateli con un coppapasta di 8 cm (28), spennellate la superficie con la bagna al caffé (29) e poi adagiateli sul fondo dell’anello (30). Quindi bagnate anche l’interno dei savoiardi del perimetro.
Ricoprite con uno strato abbondante di crema al mascarpone (31), poi adagiate altri 3 savoiardi coppati, spennellateli con la bagna e ricoprite con altra crema (32). Livellate l’ultimo strato di crema con una spatola (33). Tenete per 10 minuti in frigorifero.
Spolverizzate la superficie con del cacao amaro in polvere (34). Quando dovrete servire, sfilate delicatamente lo stampo (35) e gustate il vostro tiramisù al cioccolato (36)!
Conservazione
Se dovessero avanzarvi dei savoiardi potete conservarli per circa 2 settimane in un luogo fresco e asciutto.
Il tiramisù si può congelare e poi scongelare in frigorifero.
Consiglio
Il caramello salato è un plus della ricetta: se volete farlo a casa potete preparare il caramello con aggiunta di sale a piacere, poi realizzate una lastra e rompetela in pezzi; infine trasferite i pezzi di caramello in un sacchetto per alimenti e frantumateli battendo con un mattarello.
Avete mai pensato di poter preparare dei gustosi involtini con soli 3 ingredienti? Provate i nostri involtini di pancarrè prosciutto e formaggio, una ricetta espressa e furba che vi permetterà di portare in tavola un antipasto sfizioso e filante. Abbiamo arrotolato una fetta di pane in cassetta farcita con prosciutto cotto e Emmetaler, per poi impanarla e friggerla: il risultato è un rotolino dorato e croccante con un cuore morbido al suo interno, da gustare rigorosamente caldo. Siamo certi di aver stuzzicato i vostri palati, non vi resta che provare questi appetitosi e originali involtini!
Non perdetevi queste altre golose ricette di involtini:
Involtini di vitello con prosciutto e formaggio
Involtini di carne e pancetta
Involtini alla pizzaiola
Involtini di cotoletta,
Per preparare gli involtini di pancarrè e prosciutto con il matterello appiattite le fette di pane (1). Tagliate il formaggio a fette leggermente più piccole del pane e spesse circa 1 cm (2). Farcite il pane con una fetta di prosciutto cotto (3).
Adagiate sopra il formaggio (4) e ponete sotto un foglio di pellicola, arrotolare la fetta di pane (5) cercando di stringere bene il rotolino aiutandovi con la pellicola (6).
Sigillate gli involtini dai due lati stringendo la pellicola (7) e riponete in frigorifero per 1 ora. A questo punto in una pirofila versate l’uovo, il latte (8) e il pepe nero. Sbattete con una frusta per amalgamare (9).
Immergete ogni involtino nel latte e uovo (10) e poi nel pangrattato (11). Scaldate un dito di olio di semi in padella e adagiate gli involtini (12).
Cuoceteli per circa 10 minuti a fuoco medio alto, girandoli su ogni lato (13). Trasferiteli su carta assorbente per asciugare l’olio in eccesso (14) e gustate gli involtini di pancarrè e prosciutto ben caldi (15).
Conservazione
Gli involtini di pancarrè e prosciutto si conservano per un paio di giorni in frigorifero. Sconsigliamo la congelazione.
Consiglio
Raccomandiamo di girare spesso gli involtini in padella per ottenere una cottura uniforme e garantire l’effetto filante! Per la farcia potete optare anche per una versione alla pizzaiola con 100 g di mozzarella, 5 cucchiai di passata di pomodoro e qualche fogliolina di basilico fresco.
Piccoli chicchi di mais soffiato, gonfi, candidi come nuvole, sfiziosi e fragranti, i popcorn sono una tentazione a cui è difficile resistere nella versione classica e al caramello. Avete mai provato a preparare questo snack sfizioso in casa? Se non lo avete mai fatto per timore di non riuscire, la semplicità disarmante di questa preparazione vi stupirà! Basteranno solo tre ingredienti e i vostri pop corn saranno pronti in pochi minuti, giusto il tempo di scegliere il film da guardare in compagnia di amici o in famiglia per la vostra serata cinema casalinga!
Per il tuo aperitivo in casa puoi preparare:
Per preparare i pop corn versate un filo d’olio in pentola capiente dal fondo spesso (1) e senza farlo scaldare aggiungete i chicchi di mais (2). Accendete il fuoco e tenetelo a fiamma vivace, coprite la pentola con il coperchio (3), trascorsi circa 3 minuti i popcorn cominceranno a scoppiettare, scuotete la pentola e rimettete sul fuoco a fiamma moderata, continuate a scuotere spesso e fino a quando non scoppietteranno più: impiegheranno più o meno 10 minuti.
Una volta pronti (4) aggiungete ½ cucchiaino di sale (o a vostro piacimento) (5), scuotete ancora e i pop corn perché si insaporiscano per bene. Gustate caldi i vostri popcorn(6)!
Conservazione
Conservare a temperatura ambiente per un paio di giorni, chiusi in un contenitore ermetico.
Consiglio
Data la semplicità di esecuzione, è meglio preparare la quantità che si intende consumare, i popcorn appena fatti sono molto più buoni di quelle del giorno prima. I pop corn possono essere cotti anche senza olio, ma in questo caso saranno meno saporiti e avrete difficoltà a salarli, perchè il sale non si attaccherà a pop corn.
Sfiziosi e uno tira l’altro, i popcorn al caramello salato sono l’alternativa dolce ai classici popcorn. Dorati e profumati, uno tira l’altro perché sono la combinazione perfetta tra dolce e sapido. Se avete voglia di uno snack sfizioso per godervi un film in compagnia provate non solo ad assaporarli ma a realizzarli con la nostra facilissima ricetta! Basteranno zucchero e sale, miele e un pizzico di bicarbonato: rivestirete i classici pop corn con una colata di caramello salato, una vera chicca da far assaggiare agli amici!
Se amate il caramello salato provate altre deliziose ricette:
Semifreddo al caramello salato
Pere e cioccolato al caramello salato
Macarons al caramello salato
Cheesecake al caramello salato
Panna cotta al cioccolato e nocciole con caramello salato,
Per preparare i popcorn al caramello salato versate un filo d’olio in una pentola capiente dal fondo spesso e dai bordi alti. Senza farlo scaldare aggiungete i chicchi di mais (1). Accendete il fuoco e tenetelo a fiamma vivace, coprite la pentola con il coperchio (2). Ttrascorsi circa 3 minuti i pop corn cominceranno a scoppiettare, scuotete la pentola e rimettete sul fuoco a fiamma moderata, continuate a scuotere spesso e fino a quando non scoppietteranno più: impiegheranno più o meno 10 minuti (3).
I pop corn sono pronti per essere caramellati. Nella stessa pentola dove avete cucinato i pop corn (non serve lavarla) versate lo zucchero, il burro salato e il miele (4). Cuocete a fuoco vivace, tutto comincerà a fondere già dopo un paio di minuti. Mescolate di continuo con una paletta di legno (5). Dopo qualche minuto l’acqua presente nel burro comincerà ad evaporare e il caramello inizierà fare una schiuma densa e fitta. Dopo circa 5-6 minuti comincerà a prendere un colore ambrato e una consistenza collosa: sarà il momento di mescolare velocemente e di continuo e abbassare la fiamma, prima di unire subito il bicarbonato (6). Mescolate con la paletta di legno e vedrete si formerà velocemente un composto schiumoso.
Aggiungete immediatamente i popcorn (7) e amalgamate rigirando di continuo in modo che il caramello li avvolga per bene (8). Spegnete il fuoco e trasferite i popcorn caramellati su una teglia ricoperta di carta forno (9), con l’aiuto della spatola o di un cucchiaio di legno cercate di distanziarli per farli rapprendere. Non appena saranno raffreddati e cristallizzati i pop corn caramellati saranno pronti per essere gustati (9)!
Conservazione
I pop corn al caramello salato si conservano a temperatura ambiente, in un contenitore ermetico, vanno consumati entro qualche giorno. Il vapore e l’umidità dell’aria rovina il caramello e lasciati all’aria aperta, entro un paio d’ore, diventerebbero umidi e appiccicosi.
Consiglio
Durante tutto il procedimento di caramellizzazione fate attenzione a non scottarvi, il caramello è molto caldo in questa fase. Fate attenzione anche al grado di cottura: se il caramello scurisce troppo diventa anche amaro.
Se non riuscite a reperire il burro salato, aggiungete al caramello 2 g di sale.
I pici toscani sono un formato di pasta fresca, simile agli spaghetti ma più grossi. Preparati solo con acqua, farina e olio sono facili da realizzare e si abbinano a tantissimi condimenti. Una delle ricette più classiche è sicuramente quella con l’aglione, ma anche quella con le briciole è molto tradizionale. Oggi vi mostriamo come preparare i pici a casa, non avrete bisogno di attrezzature particolari per realizzarli, ma basterà impastarli a mano e dare all’impasto la tipica forma su un qualsiasi piano da lavoro. Li accompagneremo con un sughetto semplice, all’aglio, per permettere a tutti di realizzarli, visto che non sempre è così facile trovare l’aglione. In men che non si dica preparete un buonissimo primo piatto, perfetto per il pranzo della domenica!,
Per preparare i pici toscani versate la farina su una spinatoia e create la classica forma a fontana. Versate prima l’acqua (1) e iniziate a mescolare con una fiorchetta (2). Aggiungete poi anche l’olio (3).
Impastate per circa 6-7 minuti (4), sino ad ottenere un composto omogeneo (5). Avvolgete nella pellicola e lasciate riposare per 30 minuti. Trascorsi i 30 minuti, riprendete una parte dell’impasto e schiacciatelo prima con le mani (6).
Stendetelo con un matterello raggiungendo uno spessore di circa 1 cm (7) e poi tagliatelo in striscioline della larghezza di circa 1 cm (8). Ora formate i pici: arrotolate singolarmente le striscioline sul piano di lavoro per formare dei grandi e lunghi spaghetti (9).
Disponete man mano su un vassoio con un canovaccio ben infarinato per non farli attaccare tra loro (10). Passate ora al condimento. Tagliate a fettine sia il peperoncino (11) che gli spicchi d’aglio (12).
Versate dell’olio extravergine d’oliva in una padella antiaderente (15), poi aggiungete gli spicchi di aglione ed il peperoncino (14). Lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 15-20 minuti per far sì che l’aglio cuocia dolcemente. Quando risulterà morbido, schiacciatelo (15).
Aggiungete la polpa di pomodoro (16) ed il sale (17). Lasciate cuocere ancora per 15 minuti (18).
Cuocete i pici in abbondante acqua salata per circa 6-7 minuti poi scolateli e versateli nel condimento (19). Amalgamate bene i pici, saltandoli (20) e impiattateli (21).
Conservazione
Se desiderate congelare i pici fateli prima indurire in freezer distesi su un vassoio infarinato, poi trasferiteli nei sacchetti avendo cura di non spezzarli.
I pici toscani conditi si conservano in frigorifero per un giorno al massimo.
I malfatti bresciani sono una ricetta antica e tradizionale. Molto simili agli gnudi toscani, questi gnocchi sono realizzati con un impasto a base di ricotta e spinaci. Come ogni ricetta regionale anche per i malfatti bresciani esistono tante versioni differenti e la maggior parte di queste prevede l’utilizzo di erbette, tarassaco o cicoria, da usare insieme o al posto degli spinaci. Anche la forma è differente, infatti, i malfatti bresciani hanno una forma cilindrica e una dimensione più generosa. Una volta cotti in acqua bollente, questi gnocchi vengono conditi con il burro nocciola e cosparsi di Grana Padano DOP grattugiato, ma in tanti aggiungono anche delle foglioline di salvia per impreziosirli ancora di più! Oggi vi presentiamo la nostra versione, semplice e genuina… non vi resta che provarla!,
Per preparare i malfatti bresciani come prima cosa cuocete gli spinaci in acqua bollente, salata per circa 2 minuti. A questo punto scolateli e lasciateli intiepidire (2). Poi strizzateli e trasferiteli su un tagliere. Tritateli grossolanamente con un coltello (3).
In una padella versate ora una noce di burro, aggiungete mezza cipolla sbucciata (4), con la parte del taglio rivolta verso il basso. Lasciate insaporire per pochi minuti, poi versate all’interno gli spinaci (5). Saltateli a fiamma medio-alta per circa 5 minuti sino a che non saranno ben asciutti. Trasferiteli in una ciotola, eliminate la cipolla (6) e lasciateli intiepidire.
Occupatevi ora dell’impasto. In una ciotola versate la farina, la ricotta (7), le uova (8) e il Grana Padano DOP grattugiato (9).
Unite anche il pangrattato (10) e un pizzico abbondante di noce moscata (11). Mescolate il tutto con una forchetta e aggiungete in ultimo anche gli spinaci (12).
Impastate con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo, ma non troppo (13). Ora formate i malfatti prelevando 20 g di composto e cercando di ottenere una forma cilindrica, simile ad una crocchetta (14). Per facilitarvi potete infarinarvi le mani di tanto in tanto. Disponete man mano i malfatti su un vassoio rivestito con un canovaccio. Ponete sul fuoco una pentola colma d’acqua salata. In un altro padellino invece versate il burro (15).
Lasciatelo sciogliere sino a che non avrà raggiunto un bel color nocciola (16). Non appena l’acqua inizierà a bollire tuffate all’interno i malfatti (17), noterete che dopo poco tempo saliranno a galla. Da quel momento contate ancora 4-5 minuti prima di scolarli (18).
Impiattateli (19), aggiungete sopra il burro fuso (20), abbondante Grana Padano DOP grattugiato e serviteli (21)!
Conservazione
I malfatti cotti andrebbero consumati subito, oppure conservati in contenitore ermetico in frigorifero per massimo due giorni.
I malfatti crudi possono essere preparati in anticipo ed essere conservati in frigorifero per massimo un giorno. Se avete utilizzato tutti ingredienti freschi è possibile congelarli.
Consiglio
Al posto degli spinaci, si può fare anche un mix con erbette, tarassaco o cicoria.
In alcune versioni si possono trovare anche mortadella ed amaretti, tritati nell’impasto.
Il burro del condimento può essere aromatizzato con della salvia, inserendola nel pentolino con il burro quando viene sciolto.
La doppia cottura degli spinaci serve a renderli morbidi (facendoli bollire) e a renderli saporiti e asciutti (ripassandoli in padella).
Al posto della cipolla per aromatizzare gli spinaci potete utilizzare uno spicchio d’aglio.